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SACCHI PARANALI

SACCHI PARANALI

I cani ed i gatti hanno entrambi dei sacchi anali, invaginazioni ovalari della pelle, localizzate bilateralmente rispetto all’ano tra i muscoli dello sfintere anale interno ed esterno.

Inoltre ogni sacca è connessa alla superficie da un singolo dotto che si apre alla giunzione muco-cutanea dell’ano del cane e su una prominenza piramidale leggermente laterale all’ano nel gatto.

Il secreto di queste ghiandole è un misto di materiale sieroso e lipidico e di detriti cellulari. Il colore e la consistenza delle secrezioni nei cani normali è molto variabile da soggetto a soggetto; in ogni caso ciò che spesso accomuna i diversi secreti è l’odore pungente una volta spremute.

Una delle ipotesi è che l’odore del fluido potrebbe avere una funzione sociale nel riconoscimento tra cani.

Difatti i sacchi anali sono molto probabilmente delle strutture vestigiali che gli antenati dei nostri cani e gatti usavano come meccanismo di difesa similmente alla puzzola. Normalmente, la defecazione causa la compressione dei sacchi e l’espressione di parte del loro contenuto.

PATOLOGIA:

L’occlusione dei sacchi paranali o patologia degli stessi, è una delle cause più comuni per i quali i nostri amici a quattro zampe sono portati dal veterinario. Risulta un problema più frequente nel cane che nel gatto.

Le più evidenti cause patologiche sono: costipazione, infezione, ascesso e neoplasia.

La costipazione dei sacchi paranali è il problema più comune e si vede maggiormente nei cani di piccola taglia o obesi. Però un altro fattore predisponente potrebbe essere la consistenza morbida delle feci. Tuttavia non c’è predisposizione di sesso o età.

Le sacche prominenti possono essere spesso palpabili lateralmente e sotto la metà dell’ano (ad ore 4 ed 8).  Cambi nel tipo di secrezione, in sovra-produzione di materiale, o cambi nel tono della muscolatura o nella forma delle feci possono causare riempimento eccessivo dei sacchi e strozzatura dei dotti.

L’ostruzione e infezione possono avere un periodo di attività anche di mesi con molti periodi di riacutizzazione e di quiescenza.

In ogni modo, dopo la spremitura, i sintomi dovrebbero risolversi per lo meno temporaneamente a meno che non ci sia del prurito dovuto ad altre cause. In media il fenomeno di “scooting” si ripresenterebbe dopo tre settimane nella maggior parte dei cani.

Infezione

l’infezione dei sacchi paranali potrebbe essere conseguenza di una costipazione cronica degli stessi. D’altra parte è stato anche suggerito che spremitura incompleta dei sacchi, obesità, contaminazione fecale, attaccamento basso della coda e problemi intestinali cronici potrebbero portare a infezione secondaria.

Sembra più probabile che allergie e disordini endocrini siano i fattori sottostanti maggiormente predisponenti.

Ascessi

Gli ascessi paranali sembrano svilupparsi come il risultato di un’infezione in tale sede, spesso risultato di un certo grado di costipazione.

La rottura del/delle sacche rilascia l’infezione e secrezione nel tessuto attorno provocando cellulite e possibile formazione di fistole.

Neoplasia

I segni clinici potrebbero essere minimi o non evidenti ad eccezione per una massa o della presenza di essudato nell’area perianale. Tenesmo, costipazione e ipercalcemia con poliuria e polidipsia sono i sintomi più frequenti e tipici.