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Otite esterna del cane

OTITE ESTERNA NEL CANE

Le otiti esterne del cane sono talvolta sottovalutate dal proprietario inoltre spesso considerate erroneamente delle infezioni banali.

Il meccanismo alla base è invece più complesso, infatti l’infezione è solo un fattore perpetuante e, se trascurata, può recare enorme fastidio ai nostri cani.

Ad esempio se si avvertono le prime avvisaglie come presenza di cerume maleodorante ed infiammazione, non prendetelo alla leggera!

Bisogna chiedere un consiglio al veterinario per capirne la causa e risolvere a monte i fattori patogenetici.

Inoltre, in caso di otite esterna, è possibile ottenere molte informazioni dall’anamnesi, dagli esami clinico ed otoscopico e dagli esami complementari (esami microscopici del cerume e citologia dell’essudato).

Genesi di un’otite esterna:

Il condotto uditivo esterno si apre verso l’ambiente, ma la sua regolazione non è semplice in quanto umidità e temperatura sono costanti mentre il cerume viene eliminato automaticamente da un movimento associato alla desquamazione epidermica, che parte attorno al timpano e si dirige all’esterno.

Da un punto di vista preventivo, nel cane sano bisogna prestare particolare attenzione alla corretta pulizia auricolare.

Qualsiasi alterazione del processo di eliminazione del cerume causa un accumulo dello stesso, una moltiplicazione batterica e il peggiorare o l’insorgere di un ’infiammazione.

Inoltre bisogna tener presente inoltre che il condotto uditivo esterno è rivestito da una cute specializzata, che può essere interessata da ogni problema dermatologico generalizzato.

L’esame dermatologico

risulta indispensabile per individuare segni di una sottostante dermatite (eritema interdigitale, eritema delle pieghe, infezione cutanea, alopecia, rogna sarcoptica, lesioni squamose e papulose,…), in grado di spiegare o aggravare un’otite esterna.

Altri esami

In ogni caso risulta importante l’esame dell’orecchio esterno a distanza, l’esame del padiglione auricolare, dell’entrata del condotto uditivo esterno e l’esame otoscopico.

Quest’ultimo non è sempre gradito ai nostri animali domestici e difatti, per gli animali molto spaventati e doloranti, ricorrere ad una sedazione o breve anestesia risulta l’opzione migliore e meno traumatica.

In caso d’iperplasia o dolore inoltre può succedere che il veterinario decida di rimandare la visita clinica dopo qualche giorno di antinfiammatori per via sistemica.

Lo scopo di quest’esame importantissimo è in primo luogo individuare un eventuale corpo estraneo o una massa, definire il tipo di otite (acuta vs cronica), batterica, parassitaria, ceruminosa, purulenta,…assieme ai dati anamnestici si potranno quindi predisporre le cure auricolari più idonee (pulizia di routine o meno, epilazione, tipo di prodotto utilizzato,..).

In secondo luogo stabilire una potenziale contagiosità ( ricerca di rogna otodettica, soprattutto nei cani giovani), oppure determinare se l’otite corrisponde ad un aspetto stagionale (ipersensibilità, spighe,..).

Inoltre è necessario soffermarsi su eventuali segni neurologici (posizione della testa dell’animale, posizione e movimento degli occhi in caso di otiti medie e/o interne associate).

Tramite l’otoscopia si potrà anche analizzare il contenuto auricolare allestendo i campioni prelevati per ulteriori indagini laboratoristiche ( esame diretto e citologico del cerume al microscopio, microbiologia,..).

Per evitare quindi l’aggravarsi di un sintomo molto fastidioso e doloroso com’è quello dell’otite per i nostri animali, va quindi monitorata attentamente anche la salute auricolare.