Ciclo della vita della processionaria
In estate, gli esemplari adulti emergono dal suolo pronti per l’accoppiamento, dopo qualche giorno le femmine cercano luoghi adatti alla deposizione delle uova, mentre i maschi muoiono.
Ciascun esemplare femmina può deporre fino a 300 uova, che vengono deposte lungo gli aghi di pino. Trascorse circa 4 settimane, le uova si schiudono e danno origine alle larve, volgarmente chiamate “bruchi”.
L’attività riprende in primavera quando abbandonano la pianta ospite e, in fila indiana, si dirigono in processione (da qua il nome processionaria) verso un luogo adatto in cui interrarsi a circa 15 centimetri di profondità.
Una volta raggiunta la maturità, si trasformano in farfalle ed emergono dal suolo nella stagione estiva.
Questa è la fase più pericolosa perché, apparentemente innocui, in realtà questi animali sono dotati di una peluria che è fortemente urticante e pericolosa per le gravi reazioni che può scatenare!
In autunno, quando le temperature diventano progressivamente più rigide, le processionarie formano un nido sericeo, riconoscibile per il colore biancastro e per il diametro di circa 10/20 centimetri nel quale affronteranno l’inverno.